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No alla tassa sull’authority

Il governo ha proposto un emendamento che prevede di finanziare l’authority con i soldi di Onlus e enti non commerciali. Tutto si decide in commissione Finanze della Camera.

di Redazione

Authority sulle Onlus: il governo la vuole autofinanziata. Magari con una bella tassa da far pagare alle organizzazioni non profit. In questi giorni si sta infatti decidendo il finanziamento di cui l?authority, non ancora nata, dovrebbe godere, e senza il quale non può funzionare. Ebbene, il governo ha deciso che l?authority sul non profit dovrà essere finanziata dal non profit stesso. In pratica, le associazioni dovranno pagare una tassa per essere controllate. Un?ipotesi che, se approvata, rappresenterebbe un caso unico in Italia: tutti gli altri organismi di controllo nel nostro Paese godono infatti di fondi statali. Non ne esiste uno che riceva contributi dagli organismi che ricadono sotto la sua giurisdizione. Il tutto, tra l?altro, sta avvenendo nel silenzio pressoché totale, al chiuso della commissione Finanze della Camera, dove il governo sta cercando da settimane di far passare un emendamento che prevede appunto ?l?imposta sull?authority?. Si tratta, per la precisione, di un emendamento al ddl 4565 ter ?omnibus?, che tratta diverse disposizioni in materia fiscale e tributaria. Quello, per intenderci, che reca in sé anche l?atteso articolo che sana la questione dell?Iva al 20% per le Onlus che erogano prestazioni socioassistenziali in convenzione (una battaglia vinta da ?Vita?, vedi sotto). Ecco il testo dell?articolo sull?authority per le Onlus: «Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (…) sono stabiliti la sede, l?organizzazione interna, il funzionamento e i compensi da corrispondere ai componenti dell?organismo di controllo. (…) è stabilito un contributo in misura tale da coprire gli oneri di funzionamento, compresi i compensi da corrispondere ai componenti dell?organismo di controllo (…), che gli enti non commerciali (…) e le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (…) versano secondo i criteri e le modalità fissati dal medesimo decreto, all?entrata del bilancio dello Stato». Fino ad oggi, lunedì 27 luglio, questo articolo non è stato ancora discusso, grazie all?intervento del vicepresidente della commissione Finanze, onorevole Conte (Fi), che l?ha stralciato dal ddl. Ma è probabile che prima o poi venga ripresentato, visto che si tratta di un provvedimento di proposta governativa. Che ha buone possibilità di essere approvato, visto che lo stesso presidente della commissione Finanze, onorevole Giorgio Benvenuto (Ppi), ne dà un giudizio positivo: «Si tratta un tema delicato che dovrà essere affrontato e risolto» ci ha detto. «Le opinioni sul punto sono contrastanti, io però credo che non sia uno scandalo prevedere il finanziamento dell?authority da parte del Terzo settore. In Italia no, ma nel resto d?Europa è frequente che gli organismi di controllo siano finanziati dagli stessi controllati». A Benevenuto risponde però un altro rappresentante della maggioranza, l?onorevole Mimmo Lucà (Ds-Cristiano sociali): «Sarebbe inacettabile, non solo dal punto di vista politico, ma anche morale, che per sostenere la copertura dei costi dell?authority si chiedesse al Terzo settore di rimetterci» dice l?onorevole Lucà. «Spero che si sia trattato di un incidente di percorso e che l?articolo non venga più ripresentato. Qualche volta ho la sensazione che i testi che giungono all?attenzione delle commissioni non siano del tutto verificati dall?autorità politica o che ci sia l?intervento di qualche funzionario troppo zelante. Occorre vigilare ed eventualmente reagire con fermezza. Da parte nostra ci sarà il massimo di attenzione su questo punto». Nei prossimi giorni, dunque, si vedrà. Nel frattempo invitiamo tutti a mandare fax al presidente della commissione Finanze, Benvenuto, per esprimere il dissenso del Terzo settore su questa ingiusta ?tassa sull?authority?. Il numero è: 06/67603145.

La campagna
Promotore
Settimanale ?Vita?
Obiettivo
Evitare che l?authority sulle Onlus sia finanziata direttamente dal Terzo settore con un contributo straordinario da versare al ministero delle Finanze
Come aderire
Inviare un fax alla nostra redazione (02/55190397) e al presidente della Commissione Finanze della Camera, on. Giorgio Benvenuto, 06/67603145


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